TONY
ARCO QUINTET ... Alla prestigiosa ... lista di grandi autori americani possiamo affiancare anche un elenco italiano di batteristi leader, che attraversa tutte le epoche del nostro jazz: Gil Cuppini, Gianni Cazzola, Tullio De Piscopo, Roberto Gatto, Tiziano Tononi, il compianto Giampiero Prina sono i primi nomi che vengono alla mente. A questa lista si aggiunge Tony Arco, trentaseienne “master drums” siciliano con un curriculum di studi e professionale assolutamente di prim’ordine. Perfezionatosi negli Stati Uniti con il grande e misconosciuto Alan Dawson, Arco ha sviluppato negli anni una conoscenza della batteria jazz pressoché assoluta; per quanto Tony Williams e Jack De Jonhette siano forse i suoi principali numi tutelari, conosce e ama l’intera storia dello strumento, da Baby Dodds a Elvin Jones, passando per Art Blakey, Max Roach, Philly Joe Jones. Come musicistam dopo gli esordi al fianco del pianista Antonio Faraò è entrato a far parte del corpo docente dei Civici Corsi di Jazz di Milano, diventando anche direttore dell’ensemble di percussioni Time Percussion. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 1996, occupa la sedia del batterista nella civica Jazz Band di Enrico Intra, con la quale ha realizzato i più disparati programmi entrando in contatto con una vasta letteratura musicale afroamericana, ed è diventato poi parte integrante del trio dello stesso pianista e compositore, che non a caso gli dedica una sentita ed affettuosa improvvisazione collocata come epilogo a suggellare questo Cd in cui Arco si presenta per la prima volta in veste di leader (mentre come co-leader del Cues Trio, costituito con il contrabbassista Lucio Terzano e il pianista Roberto Tarenzi, ha già realizzato due album, uno dei quali con Dave Liebman ospite). Un esordio che rivela i suoi gusti e le sue notevoli potenzialità; in primo luogo è evidente la capacità di saper scegliere dei partner di alto livello, con i quali sviluppare un dialogo che non scade mai nel cicaleccio ma resta elevato nei contenuti creativi. Poi si nota la non casualità con cui è stato scelto il repertorio, la cui varietà svela la sua linea d’artista contemporaneocce non perde il senso della storia, unendo i materiali del passato alle esigenze e alla sensibilità del presente. Per questo troviamo brani di McCoy Tyner e Tony Williams accanto a classici di Monk, di Ellington, di Parker e a tre composizioni originali che mettono in evidenza le sue qualità di melodista. Ovviamente c’è anche il batterista, che unisce il gusto per le articolate scomposizioni poliritmiche alla chiarezza espositiva dei maestri degli anni ’50 senza disgiungere le frasi, i ritmi dalle dinamiche sonore e dai colori timbrici che li rivestono. Infine, ecco il leader che evita ogni tentazione narcisistica e suona con gli altri e per gli altri, mettendosi al servizio dei solisti e della musica e contribuendo a fare di questo quintetto un organismo duttile e un autentico gruppo. Maurizio Franco
Un breve accenno ... del CD ... "buon ascolto"
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"Emergi dalla massa!"
"It's about time"