"Dirty Boppers Quartet" (live)



DIRTY BOPPERS QUARTET


Nel 1945 il jazz “moderno” era giovane, anzi neonato: la musica di Charlie Parker e Dizzy Gillespie faceva scalpore. Mai si era sentito nel jazz un linguaggio così astruso, suonato a tempo così veloce, tanto da sembrare che lo scopo fosse soltanto quello di evidenziare il virtuosismo di una congrega di giovanotti che ragionavano e parlavano in modo strano, incomprensibile e che per giunta ostentavano spavaldamente vestiti di foggia a dir poco inconsueta. Per i jazz fan “tradizionalisti” era un insulto bello e buono indirizzato a loro e ai loro beniamini. I “bopper” (“Bop”, o “Be-Bop” era il nome del loro jazz) dal canto loro rispondevano con evidente disprezzo accusando i fautori del “vecchio” di passatismo, o peggio, di incapacità musicale. Viste le premesse e il clima infocato, il meno quindi che potessero aspettarsi di ritorno l’epiteto “sporco”, “Dirty Boppers” dunque. Tutto ciò dava una forte coloritura ai “tempi d’oro” del jazz moderno e in prospettiva rende bene l’atmosfera fortemente creativa e passionale del periodo. Non stupisce troppo quindi, che un complesso nato con l’idea di rivivere i tempi del Be-Bop abbia scelto proprio di battezzarsi con un insulto indirizzato ai propri antenati. C’è un rispetto e della nostalgia per un’epoca virulentemente creativa. E c’è una certa originalità nel proporre della musica prevalentemente dimenticata in un’epoca dove si sembra credere che il jazz sia cominciato con John Coltrane e Ornette Coleman. C’è dell’originalità nel reinvestigare le proprie radici. Ma allora cosa è questo: un cd “revival”? Certo che no! Come potrebbe? Danilo Pala, sassofonista tecnicamente preparatissimo e improvvisatore di grande passionalità è nato nel 1958, proprio quando il bop stava finendo la sua parabola. Simone Daclon, il più giovane del gruppo e pianista dalla solida articolazione lessicale, è del 1981, già in epoca post-free . Cronologicamente fra i due, ecco la solidissima ritmica con Vittorio Sicbaldi alla batteria (1963) e Daniele Tortora al contrabbasso (1977). Come pensare che alla loro età questi quattro musicisti si limitino a riprodurre letteralmente uno stile più vecchio di loro? Infatti non lo fanno. Nel corso della loro vita hanno sentito e suonato di tutto e nulla è andato perduto. La loro musica è contemporanea sotto tutti gli aspetti ma, almeno in questa occasione, prende le mosse da un gesto di riverenza verso i maestri di un tempo (scelta più che ragionevole, visto che si dia il caso appartengano all’Olimpo del jazz). Che bello risentire cavalli di battaglia del bop come Confirmation, Relaxin’ at Camarillo, Cherokee e Lover Man, suonati proprio come vorresti sentirli e non già dei pretesti per poi proseguire con poca congruenza! E che dire dei due classici di Cole Porter, piuttosto che Whims of Chambers e Cymbalysm, di un vintage più recente, che si mescolano col resto con logica ineccepibile? Era tanto che non mi divertivo così all’ascolto di jazz “Made in Italy”
Vittorio Castelli.

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In 1945 the “modern” jazz was young, even better newborn: the music of Charlie Parker and Dizzy Gillespie was making sensation. It had never been heard a language so abstruse in jazz , played so fast, so that to seem that the purpose was only to point out the virtuosity of a coven of young men who were thinking and speaking in a strange incomprehensible way. For the fans of jazz "traditionalists" it was a kind “insult”, a good one, directed to them and to their heroes. The “bopper” (“Bop”, or “Be-Bop” was the name of their jazz) in turn they were risponding with obvious disdain, accusing the creators of the “old” jazz, or worse, of the inability of music. Under these premises and a fiery atmosphere, the least they could expect to return was the epithet "dirty", "Dirty Boppers". All this was giving a strong coloring to the "golden age" of modern jazz and in perspective gives a good atmosphere very creative and passionate of the period. Not too surprising then, that a complex borned with the idea of reliving the days of Be-Bop has chosen to be baptized with an insult directed to their ancestors. It’s a respect and a nostalgia for an era virulently creative. And there is a certain originality in proposing the music mostly forgotten in an era where we seem to believe that jazz is started with John Coltrane and Ornette Coleman. There is originality in reinvestigare the own roots. But then what’s this: a so-called cd "revival"? Of course not! How could it? Danilo Pala, technically-trained saxophonist and improviser of great passion was born in 1958, just when the bop was finishing his parable. Simone Daclon, the youngest of the group and pianist with a solid lexical articulation was born in 1981, already in post-free era. Chronologically between the two, here is the solid rhythm with Victor Sicbaldi on drums (1963) and Daniel Tortora on bass (1977). How to think that at their age these four musicians are limited to playing literally a style older than them? In fact they don’t. In the course of their lives they have heard and played everything and nothing is lost.Their music is contemporary in all its aspects but, at least on this occasion, begins with a gesture of reverence for the masters of the past. How nice listening again the warhorses of bop as Confirmation, Relaxin 'at Camarillo, Cherokee and Lover Man, sounds just like we would want to hear. And what we can tell about the two classics as Cole Porter, rather than the Whims of Chambers and Cymbalism, a more recent vintage, which mix the rest with faultless logic? It’s a long time since I do not have such fun in listening jazz "Made in Italy".





Un breve accenno ... del nuovo CD ... "buon ascolto"

 
01. Love for sale - Cole Porter - 6.49"
 
02. You’d be so nice to come on to - Cole Porter - 7.00"
 
03. Steeplechase - Parker - 4.24"
 
04. Lover Man - J. Davis - J. Sherman - R. Ramirez - 8.14"
 
05. Confirmation - Parker - 6.16"
 
06. Whims of Chambers - Paul Chambers - 5.39"
 
07. Relaxin’ at Camarillo - Parker - 7.19"
 
08. Cherokee - Ray Noble - 5.32"
 
09. Gone with the wind - Magdison - Wrubel - 6.32"
 

10. Caravan - Tizol - Ellington - 4.28"

 
11. Cymbalism - Roy Haynes - 3.41"


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Musicisti:

Danilo Pala - Sax
Simone Daclon - Piano
Daniele Tortora - Contrabbasso
Vittorio Sicbaldi - Batteria




Etichetta LUSH TALES


Catalogo N° LT CD 0166 
Anno 2009

Prodotto da Massimo Monti
Musicisti Associati Produzioni M.A.P.

Distribuzione M.A.P.




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